mercoledì 28 marzo 2012

O: Manuale di sopravvivenza finanziaria - lezione 1

O: opinione (anche se si tratta di istruzioni tecniche).

Il costo della vita sta aumentando sensibilmente, ma negli ultimi anni è mancato il relativo adeguamento degli stipendi, con un conseguente impoverimento generale.
L'inflazione ufficialmente trasmessa al pubblico attraverso i mezzi di informazione viene accuratamente manipolata, in modo da non considerare tutti i costi aggiuntivi dovuti alle nuove tasse, agli incrementi di quelle già esistenti, e agli aumenti tariffari (assicurazioni, sanzioni, multe, trasporti urbani e interurbani, nuove aree urbane con pedaggio, parcheggi a pagamento, ticket sanitari ecc.).

Si rende quindi sempre più necessario ridurre o meglio annullare tutte le spese superflue, e ottimizzare le uscite dovute invece all'acquisto di beni effettivamente necessari.

Di fatto questa situazione si verificò in Italia durante l'ultima guerra, oltre 60 anni fa, e quindi è rimasta nella memoria di pochi. Però proprio da questi veterani dobbiamo imparare innanzitutto a distinguere il necessario dal superfluo: le nuove generazioni non sono assolutamente abituate a farlo, e sarebbe bene cominciare ad aprire gli occhi per mettere in salvo qualcosa, prima che sia troppo tardi.

Oltre ai punti già descritti in "come farsi sentire -2", che ritengo fondamentali, aggiungo alcuni ulteriori elementi su cui lavorare quotidianamente.
Invito anche i lettori ad aggiungere suggerimenti e consigli.

Mentre Monti mette in sesto i conti dello Stato, senza assolutamente toccare gli sprechi (numero dei parlamentari, province ecc.), noi dobbiamo mettere in sesto i nostri conti.

Quindi, partiamo dalla lezione 1...

Riscaldamento domestico.

Quella che segue è una nota tecnica riservata a chi abita in condomìni con caldaia centralizzata e contatore di consumo, con impianto irradiante a termosifoni (non a pavimento). Questi sistemi sono diventati molto alla moda negli ultimi 5 anni.

In teoria, per un corretto conteggio del consumo, bisogna moltiplicare il flusso di acqua per la differenza di temperatura tra l'acqua in ingresso e quella in uscita: solo in questo modo il conteggio delle calorie impiegate viene effettuato correttamente. Quindi servirebbero 2 sonde di temperatura e un contatore di flusso per ogni appartamento.
In realtà invece, in tutti gli impianti che ho visto, è presente il solo contatore di flusso (metri cubi d'acqua).
La tariffa da corrispondere quindi viene calcolata semplicemente in maniera proporzionale alla suddivisione dei metri cubi d'acqua tra i vari condomini.
Si tratta di un conteggio del tutto arbitrario, soggetto a diversi tipi di manipolazione, che possono far risparmiare considerevolmente.

La sostituzione dei caloriferi con altri, di superficie maggiorata, è una pratica tecnicamente valida (consente di riscaldare l'appartamento in minor tempo) ma scorretta e spesso vietata dal regolamento condominiale.

Il sistema consigliato di seguito è molto più semplice, legale, e con un po' di pazienza permette di risparmiare (a seconda dell'impianto, e di quanto è sovradimensionato) indicativamente dal 10% al 40%, a pari temperatura ambientale.

E' sufficiente regolare il rubinetto di ciascun calorifero in modo tale da avere, durante il funzionamento, una differenza di temperatura di circa 5-6 gradi tra la parte alta del calorifero e la parte bassa, meglio se misurata dalla parte opposta rispetto al tubo di uscita (che è sempre in basso).
In pratica si deve percepire una differenza di temperatura, pur mantenendo relativamente calda anche la parte bassa. Se invece la parte alta e la parte bassa sono circa alla stessa temperatura, sta passando una quantità d'acqua superiore a quella che vi serve effettivamente (ed è l'acqua che pagate inutilmente).

Con un po' di tentativi, in meno di una giornata, si può ottimizzare il flusso d'acqua di tutti i caloriferi.

Consiglio di partire con tutti i rubinetti quasi chiusi (~10% di portata), e procedere aprendo il rubinetto fino al punto in cui la parte bassa del calorifero si scalda a sufficienza, partendo dal calorifero più vicino all'albero di distribuzione e procedendo, calorifero per calorifero, verso il più lontano.
Per appartamenti su più livelli (con mansarda, soppalco ecc.) partite dal più basso.
NB: tutti i caloriferi devono essere ben spurgati dall'aria prima di iniziare il lavoro.

Se l'impianto è abbastanza sovradimensionato, vedrete che sarà possibile raggiungere la situazione cercata già con i rubinetti semichiusi: avrete quasi la stessa dissipazione di calore (lo stesso potere calorifico, e quindi la stessa temperatura in casa a pari tempo di funzionamento) con molta meno acqua. E quindi con molta meno spesa.
Tutto legale, regolare, senza nessuna spesa né intervento di tecnici esterni... nessuno può dirvi nulla.

Attenzione: non installate quei costosi rubinetti con termostato integrato che vendono nei centri per il fai-da-te: non servono a nulla e costano un sacco di soldi, oltre a rendere poco pratico il sistema descritto sopra.
Se li avete già, potete comunque mettere in pratica questo sistema agendo (solitamente è richiesto l'uso di una chiave a brugola) sulla valvola del tubo di uscita anziche sul rubinetto d'entrata.

Arrivederci alla prossima puntata.