martedì 10 aprile 2012

O: Manuale di sopravvivenza finanziaria - lezione 4

O: si tratta di opinioni. L'osservanza dei suggerimenti di seguito descritti può danneggiare economicamente importanti marchi, ma comunque esprimere libere opinioni è un diritto al quale non rinuncio.

Utile, Inutile, Necessario, Superfluo

Aggettivi semplici: anche i bambini di seconda elementare sono in grado di dare una definizione abbastanza corretta del loro significato.
Ma quanti, anche tra gli adulti, sono realmente in grado di associare questi aggettivi agli oggetti che vedono in vetrina, nelle pubblicità, utilizzati da altri ecc. e di agire, o meglio di non agire di conseguenza?
Di fatto il sistema ci porta a fare associazioni pilotate a suo piacere, in modo da renderci dei burattini al suo servizio. Ci fa apparire necessari oggetti invece superflui, e utili oggetti che invece non lo sono così tanto da giustificarne l'acquisto.
Basta fare un giro in città per rendersi conto che si tratta realmente di concetti ormai dimenticati: quasi nessuno ci fa più caso.

E così si vedono SUV e altri mezzi irrazionali (come gli Hummer, quei gipponi cinesi che occupano 2 posti quando si parcheggiano) su strade cittadine asfaltate, cagnolini portati a spasso con il guinzaglio di pelle abbinato alle scarpe e alla borsetta della padroncina, gruppi di ragazzi praticamente in uniforme, con lo stesso tipo di giubbotto in piumino o di scarponi semi-anfibi anche d'estate, persone che sfoggiano l'ultimo modello di smartphone di marca per controllare la posta elettronica anche mentre pranzano... l'elenco potrebbe continuare per pagine.

A cosa pensavano queste persone quando hanno acquistato rispettivamente il SUV, il guinzaglio, il giubbotto, lo smartphone con il giusto marchio (ce ne sono di equivalenti senza marchio, ad un quinto del prezzo)?
In genere pensavano a come sarebbero state considerate da parte di altri individui, per il fatto che loro possedessero o non possedessero quell'oggetto. Utile, inutile, necessario, superfluo? No, pare che questa domanda non le sfiorasse neppure.
Infatti, secondo diversi studi di psicologia, le persone di questo tipo acquistano oggetti in grado di fornire loro l'identificazione con un gruppo di riferimento.
Si tratterebbe quindi di menti molto malleabili e manovrabili, non in grado di riconoscere un'identità propria, uno status, se non possono prima identificarsi con un gruppo.
Per tale identificazione è quindi NECESSARIO acquistare lo status-symbol di riferimento.

Il più bello, a comprovare quanto questo tipo di manipolazione mentale ci sovrasti, lo si vede nell'analizzare le qualità dei gruppi presi come riferimento.
Non voglio dilungarmi troppo: rileggete quest'articolo dall'inizio, per ciascuno degli esempi identificate il gruppo di riferimento, e quindi... cercate i lati umanamente positivi di tali gruppi, i motivi per i quali identificarsi con essi ci porterebbe a vivere meglio. Ne vale la pena?

Una persona libera, non condizionata da TV, mass media e altre fonti di spazzatura culturale, invece farebbe automaticamente la seguente analisi:
  1. Se un oggetto è uno status-symbol, a me non serve: ho già il mio status e non devo dimostrare nulla a nessuno.
  2. Nel caso invece dovesse risultare necessario per l'appartenenza ad un determinato gruppo di persone, significa che anche quel gruppo di persone è superfluo.
  3. Se risultasse necessario farne parte per poter portare avanti qualche attività, significa che si tratta di un'attività superflua per l'umanità (e quindi anche per l'individuo): devo cambiare strada, oppure... sono un individuo superfluo.
Rifiutare gli status-symbol non significa essere snob o sfigati. Al contrario, è una questione di libertà e sviluppo individuale, il dare un significato alla propria esistenza.
Accettare uno status-symbol significa appiattirsi passivamente di fronte ad un sistema di sfruttamento di massa, una sorta di allevamento per polli.

Quindi, riassumendo:
  • Rifiutate di acquistare qualsiasi oggetto che rappresenti uno status-symbol, si tratti di un'automobile, di un paio di occhiali o di un semplice accendino (se non siete in grado di farlo potete anche smettere di leggere il resto di questo blog: non è per voi). Il fatto che si tratti di uno status-symbol deve immediatamente far suonare un'allarme nella vostra mente.
  • Prima di qualunque acquisto catalogate l'oggetto, e poi decidete. Utile: può semplificare un aspetto importante della mia vita, ma prima devo pesare attentamente il rapporto costo/benefici; Inutile: potrebbe anche semplificare un'attività, che però non è rilevante per me; Necessario: non posso farne a meno per la mia esistenza personale, per portare avanti la mia attività; Superfluo: posso farne a meno senza enormi sacrifici quotidiani.
Rifiutare gli status-symbol significa evitare spese inutili e superflue che altrimenti peserebbero per migliaia di Euro all'anno.
E adesso che anche Pasqua è passata, andate pure al supermercato a comprare le colombe al giusto prezzo: non fate fare sacrifici inutili ai vostri figli.
Arrivederci alla prossima lezione

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