giovedì 10 maggio 2012

O: Vivisezione

Dopo aver scritto un certo numero di lezioni di sopravvivenza finanziaria, e vedendo che comunque l'Italiano medio non si pone assolutamente il problema ma continua a dormire sugli allori, cambio argomento.

Su richiesta di diversi amici e colleghi, che conoscono le mie opinioni basate sulla mia passata esperienza di ricercatore in campo clinico, anche a seguito di una campagna di sensibilizzazione pro-vivisezione da poco lanciata in tutta Europa, espongo molto brevemente le mie considerazioni.
Mi limito a considerazioni tecniche: non voglio mischiarle con questioni etiche, religiose o altro, che lascio alla libera coscienza del lettore.

Farmaci:
L'utilizzo di animali (o semplicemente di tessuti animali) per sperimentare l'efficacia o scongiurare la pericolosità di un nuovo farmaco non solo non è utile, ma è anche dannoso.
In termini molto semplici:
Un farmaco che "funziona" su animali (risultati positivi e effetti collaterali accettabili) potrebbe non funzionare sull'uomo (pessimi risultati e/o presenza di effetti collaterali deleteri).
Allo stesso modo, un farmaco che non funziona sugli animali potrebbe invece essere molto efficace sull'uomo.
Nel primo caso il risultato positivo ottenuto con la vivisezione non è rilevante: è comunque necessaria la sperimentazione sull'uomo.
Nel secondo caso è comunque necessario procedere con la sperimentazione sull'uomo, altrimenti si corre il rischio di escludere dalla ricerca un farmaco utile, e anche di buttare al vento mesi/anni di ricerca su modelli teorici esatti: ciò comporterebbe un passo indietro nella ricerca. Quindi, anche in questo caso la vivisezione non è utile.
Ogni specie animale ha caratteristiche proprie, con differenziazioni che generalmente vanno ben oltre le nostre conoscenze (quindi non si può prevedere con esattezza cosa comportino in situazioni non fisiologiche).
Ad esempio, il metabolismo di un topo è molto veloce rispetto a quello umano: almeno in questo senso un topo è più simile ad un nostro tumore. Mi stupirei se un farmaco capace di guarire un topo fosse in grado di far bene ad un uomo.
Inoltre la sperimentazione animale viene condotta su casi creati artificialmente, diversi da quelli di interesse per la nostra salute. Attraverso radiazioni e sostanze cancerogene è possibile sviluppare un tumore in una cavia. Ma tale tumore è diverso da quello che si sviluppa in un uomo, generalmente per cause ignote (eziologia sconosciuta, nel linguaggio medico), forse con il contributo di predisposizioni genetiche, traumi, condizioni ambientali ben diverse da quelle del laboratorio etc. Quindi perché mai un'eventuale terapia in grado di guarire la cavia dovrebbe funzionare su un uomo? Si ricordi che qualsiasi patologia, anche la più semplice, necessita di cure diverse a seconda della causa scatenante. Un principio di annegamento richiede trattamenti opposti a seconda che sia avvenuto in acqua dolce o di mare, un'ustione avrà esiti ben diversi a seconda che sia dovuta a corrente elettrica, caldo, freddo, sostanze caustiche o acide... e un tumore?
Sono convinto che la ricerca sul cancro potrà realmente partire solo dopo che ci saremo sbarazzati definitivamente della vivisezione (e della chemioterapia, ma questo è un altro discorso).

Tecniche diagnostiche e tecniche chirurgiche:
Fatte le dovute considerazioni sulle differenze tra specie e specie, ritengo che l'utilizzo di animali possa rendersi utile nella sperimentazione di nuove tecniche. Animali possono essere eventualmente utilizzati qualora la ripetizione della tecnica (ad esempio nello sviluppo di nuovi metodi di elaborazione di immagini radiografiche, di nuovi strumenti per endoscopia etc. etc.) si renda dannosa se effettuata su esseri umani.
Anche il protocollo da utilizzare deve essere comparabile con quello che si utilizzerebbe su un essere umano (esami preliminari, anestesia, controllo del decorso ecc.).
Questo non significa comunque che l'uso di animali sia indispensabile.

Prove tossicologiche per prodotti chimici, cosmetici, detergenti ecc.:
Tali prove, se condotte su animali, sono assolutamente inutili e talvolta fuorvianti, al pari di quelle sui farmaci.
Sul web sono disponibili gli elenchi di prodotti per la casa, cosmetici, saponi e dentifrici non testati su animali, che quindi sono preparati da ditte spesso caratterizzate da un maggiore livello di qualità. Ad esempio potete consultare questo e questo (si apriranno in una nuova finestra).

Didattica:
L'uso di animali durante lezioni di anatomia in scuole e università o per prove dimostrative, considerando che l'esito è scontato, costituisce una gratuità crudeltà che gli studenti dovrebbero rifiutarsi di accettare. Evitando di seguire tali dimostrazioni daranno prova di una serietà decisamente superiore a quella dei docenti (che dovrebbero invece venir segnalati).
Durante i miei studi ho accettato di assistere esclusivamente ad operazioni chirurgiche su esseri umani ed esami autoptici su cadaveri, oltre a praticare prove in vitro su organi umani espiantati. Rifiutare lezioni (e anche il solo uso di letteratura scientifica) preparate con l'impego di animali in realtà non mi ha mai danneggiato.