giovedì 1 agosto 2013

O: Berlusconi, la sentenza

Quindi, alla fine è stato condannato.
Purtroppo è stato condannato da una magistratura autoreferenziale, indiscutibile, irreprensibile, e pertanto ben poco autorevole.
Mi ricorda la legge del capo:
1- il capo ha ragione,
2- il capo ha sempre ragione,
3- nel caso in cui il capo non avesse ragione, si vedano gli articoli 1 e 2,
...
Nel caso della nostra magistratura:
1- la magistratura ha ragione,
2- la magistratura ha sempre ragione,
3- nel caso in cui la magistratura non avesse ragione, comunque non ha alcuna responsabilità e non paga,
...
Pare strano che il giudizio, del tutto personale e non supportato da elementi di prova, di poche persone possa ribaltare il risultato elettorale ottenuto con il voto di parecchi milioni di Italiani.
Non ho mai votato per Berlusconi, in presenza di tanti motivi per preferire altri. Alla luce di quanto accaduto, alle prossime elezioni, voterò per lui, anche se questo significherà l'annullamento della scheda.
Spero di non essere l'unico...
Questa sentenza colpisce Berlusconi, la democrazia e tutti gli Italiani, non solo quelli che l'avevano votato in precedenza. La vicenda è molto più politica che legale o personale, lo vedremo prossimamente.

lunedì 27 maggio 2013

D: transessualità

Mentre in Francia si discute, anche animatamente, sulla nuova legge che permette il “matrimonio” tra individui dello stesso sesso, separando nettamente il concetto stesso di matrimonio civile da quello religioso (per le religioni Cristiane e probabilmente anche per tutte le altre il matrimonio tra omosessuali non è né giusto né sbagliato, semplicemente non esiste),
vorrei fare chiarezza su alcuni punti riguardanti la classificazione dei sessi, dopo aver sentito alcuni discorsi in merito tra conoscenti.
Si tratta di dati scientifici di assoluta certezza.
Visto che per qualcuno si tratta di verità scomode, questo tipo di divulgazione scientifica non è politically correct, quindi viene volutamente tralasciata dai mass-media di regime.
Vengo al dunque:
  1. Il sesso di una persona è determinato, in modo univoco, dai cromosomi.
  2. Il sesso di un individuo è una caratteristica che lo contraddistingue dal momento del suo concepimento.
  3. Tale caratteristica non è modificabile, in alcun modo, stando alle attuali conoscenze scientifiche, né si prevede che in un futuro più o meno lontano si possa trovare il modo di trasformare un maschio in femmina o viceversa.
Quindi, non sarebbe vero che si possono effettuare interventi chirurgici in tal senso?
Sicuramente questi interventi si fanno da parecchi anni, ma si tratta di chirurgia estetica, solitamente coadiuvata da trattamenti ormonali.
Un uomo che si fa operare per diventare fisicamente donna resta comunque un uomo, con i suoi cromosomi maschili, anche se si ritroverà privato di alcune prerogative maschili, e nello stesso tempo non potrà neppure acquisire quelle femminili, e non potrà mai procreare figli propri.
Nell’eventualità che la chirurgia arrivi a livelli più avanzati, e che diventi possibile impiantare i genitali femminili interni, le ovaie saranno comunque provenienti da donazione di organi. Quindi queste ovaie produrranno ovuli con il DNA della donatrice, non dell’individuo ricevente (i tessuti trapiantati conservano il DNA e tutte le carrateristiche originarie). Allo stato attuale, neanche i genitali femminili esterni sono pienamente replicabili su un uomo.
In maniera analoga, una donna non potrà mai diventare padre biologico.
Che piaccia o no, indipendentemente dai nostri gusti e dalla nostra personalità, inclinazione sessuale ecc., questa è la natura: il sesso non si cambia.
In alcuni Stati è possibile cambiare sesso anagraficamente: questo determina una situazione tale per cui il sesso anagrafico è di fatto un’indicazione astratta, totalmente slegata dal sesso biologico.

venerdì 18 gennaio 2013

O: anche i professori se ne sono accorti?


I dati economici degli ultimi mesi indicano che gli Italiani – in media – sono ben svegli o comunque sanno fare i conti nelle proprie tasche molto meglio dei professori che ci governano.
 
La riduzione dei consumi è abbastanza allineata alla riduzione della nostra capacità di spesa imposta dal governo e, caso strano secondo i professori e quindi non prevedibile, il PIL scende in maniera proporzionale.
I dati coincidono con le previsioni di chi, anziché studiare economia alla Bocconi, l’ha imparata al supermercato utilizzando le nozioni della scuola dell’obbligo.
Secondo tali previsioni, a meno di una rivoluzione, il PIL scenderà nel 2013 di altri 2.2~2.5 punti percentuali: il prossimo Dicembre vedremo chi ha previsto meglio. Per il 2014 prevedo un ulteriore -1.5%.
 
In altre parole, è realmente in atto un movimento di resistenza che ci sta permettendo di non lasciarci indebitare, come invece avrebbero voluto i banchieri strozzini.
Purtroppo le imprese ne fanno le spese (anche questo era ampiamente previsto), e l’aumento della disoccupazione è un indice palese. Anche i Cinesi se ne sono accorti, e stanno lasciando l’Italia per lidi migliori, inclusi Stati balcanici che fino a pochi anni fa consideravamo depressi.
 
Nonostante io veda ancora circolare per le strade troppe automobili nuove e di grossa cilindrata, un numero sempre maggiore di miei amici e conoscenti, prima di effettuare una spesa, chiede consiglio ai nonni che vissero la guerra. E’ sorprendente come si possano trovare risorse da ottimizzare, in modo da ridurre le spese con sacrifici minimi o anche nulli. Il bello è che questa riduzione di spesa, se realmente oculata (ad esempio seguendo i consigli degli altri post in questo blog), permette di liberarci gradualmente dalla schiavitù dell’effimero senza sacrificio.
Una volta liberi, se/quando le tasse verranno diminuite e gli stipendi cominceranno a riprendersi, dovremo semplicemente continuare la strada intrapresa – senza lasciarsi prendere dall’euforia dei decenni passati – per poter ottenere ampi margini di agiatezza.
 
Negli ultimi mesi i professori si sono pure accorti che l’Italia non è più in grado di attirare investimenti. Ora lo sa anche Visco:
 
"L'equilibrio dei conti pubblici che non esclude ricomposizioni nelle principali poste di bilancio, è la precondizione per la via del successo", ha affermato tra l'altro prima di essere interrotto Visco, secondo il quale "l'incertezza delle condizioni sui mercati finanziari, legata alle tensioni sui debiti sovrani, riduce la fiducia, disincentiva l'investimento e l'innovazione".
 
Sorvolando sulla brutta immagine che l’università di Firenze riflette per aver invitato Visco... secondo questo esperto, il disincentivo allo sviluppo e all’innovazione deriva dalla situazione dei mercati, non dalle tasse, dalla corruzione, dalle pastoie burocratiche, dai costi dell’energia elettrica e dei carburanti, dai mille balzelli e permessi assurdi richiesti per intraprendere qualsiasi attività, non dalla criminalizzazione dei ricchi e dei “padroni” tanto cara alle sinistre, né dalle infrastrutture obsolete.
Imprenditori, Carinzia (IRAP=0%) e Svizzera vi aspettano a braccia aperte: prima di fallire spostatevi dove il vostro lavoro viene apprezzato, valorizzato e incentivato. Perché offrire tanti sacrifici ad uno Stato che non ne è degno?
 
A proposito di Visco riporto una barzelletta illuminante pubblicata anni fa da un quotidiano nazionale:
Prodi e Visco al bar. Prodi esordisce: "Cosa prendiamo?" E Visco: "A chi?".