venerdì 13 aprile 2012

O: Manuale di sopravvivenza finanziaria - lezione 6

La cosa principale di cui l'Italiano medio dovrebbe rendersi conto (ma in media non lo fa ancora) è che, per motivi che non mi spiego ma che vengono ben descritti ad esempio in questo blog, siamo entrati in una situazione finanziaria in cui lo Stato non svolge più le sue funzioni di protezione sociale, e ogni individuo deve occuparsi della propria sopravvivenza finanziaria senza guardare in faccia nessuno.
Monti ha già sulla coscienza circa 25 suicidi: se continuiamo a non agire... questi 25 saranno solo un piccolo anticipo.

La lezione di oggi dovrebbe riguardare un po' tutti. Molti punti sono già noti alla maggioranza dei lettori, ma ho inserito qualche aggiunta e spunti di riflessione che ritengo utili.
Si basano anche sulla mia passata esperienza lavorativa di riparatore di elettrodomestici.

Elettrodomestici

Un corretto uso degli elettrodomestici porta ad un sensibile risparmio di energia e ad una maggiore durata.
Qui NON si consiglia di sostituire elettrodomestici funzionanti con altri in "Classe A" o idiozie simili, anzi: è molto probabile che il costo di un apparecchio nuovo non possa mai essere compensato dal risparmio di energia. Finché un elettrodomestico continua a funzionare, tenetelo.
La mia macchina da caffè espresso è del 1982, e la lavatrice del 1978: entrambe perfette e utilizzate quotidianamente.

Frigorifero:
Il compressore ha un consumo limitato, ma talvolta resta in funzione per lungo tempo, contribuendo sensibilmente al consumo di energia elettrica. Un uso scorretto può aumentare il consumo anche di 10 volte!
  • Cercate di ridurre il numero di aperture e il tempo impiegato per prelevare e riporre gli alimenti.
  • Assicuratevi che la guarnizione sia in buono stato, senza muffe e senza tagli. Oltre i 10 anni di età può essere utile ungerla leggermente con olio di vaselina. La chiusura deve essere completa e a tenuta. Se il frigorifero è ad incasso, l'unico modo per esserne certi è controllare che non si formi ghiaccio all'interno.
  • La resistenza meccanica all'apertura, quando lo sportello è chiuso, è dovuta a bande magnetiche contenute nella guarnizione: il frigorifero non va in depressione a causa della minore temperatura (come ho sentito dire da qualche incompetente). Quindi questa resistenza non è prova di una buona tenuta.
  • Procedere allo sbrinamento se si forma brina all'interno oltre i 5 millimetri di spessore: in frigoriferi non autosbrinanti e senza perdite, questo dovrebbe rendersi necessario circa una volta all'anno. La brina fa da isolante, costringendo il compressore a funzionare per tempi molto più prolungati.
  • Appena la brina si è sciolta, riaccendete subito il frigorifero e asciugate l'interno. Infatti le serpentine dei modelli di oggi sono di scarsissima qualità e non sopportano ampie variazioni di temperatura. Non usate attrezzi meccanici o acqua bollente per facilitare il distacco: se avete fretta aiutatevi con un asciugacapelli (facendo attenzione a non bagnarlo).
  • Non inserite nel frigorifero alimenti appena cotti e ancora caldi: lasciate che si raffreddino all'aperto.
  • Quando fa molto caldo e non potete più sopportarlo non tenete il frigo aperto sperando che vi raffreddi la cucina come un condizionatore: non lo fa (anzi, la potrebbe riscaldare ulteriormente).
Lavatrice:
Mediamente consuma circa il 40% dell'energia elettrica di una famiglia, quindi va tenuta in grande considerazione. Il consumo è in buona parte dovuto alla fase di riscaldamento dell'acqua.
  • Se pagate l'energia con una tariffa bioraria, usate la lavatrice esclusivamente durante la fascia meno costosa. Questo vale anche per l'eventuale lavastoviglie. Se i vicini si lamentano del rumore di notte, dite loro di fare la stessa cosa (o di farvi loro il bucato, negli orari più graditi, e a loro spese).
  • Ottimizzate il carico: se il modello permette di ridurre la quantità di acqua per i carichi incompleti, considerate che metà acqua richiede più o meno metà energia per essere portata alla temperatura desiderata.
  • Regolate la temperatura al minimo indispensabile, facendo qualche prova (la qualità del lavaggio non deve peggiorare). In generale per biancheria molto sporca in cotone 60-70°C sono più che sufficienti, 90°C non servono, e determinano un consumo di energia circa doppio. Le macchie più difficili dovrebbero essere trattate prima di utilizzare la lavatrice.
  • Se il motore della lavatrice dell'eventuale seconda casa, dopo un anno di inutilizzo, non ha intenzione di funzionare, e magari vedete del fumo bianco e puzzolente uscire dal retro del cassone, non credete al tecnico che vi consiglia di sostituirla: basta cambiare il condensatore. Il costo del ricambio si aggira attorno ai 10€ e la lavatrice ritorna nuova.
Illuminazione:
E' forse il capitolo più pubblicizzato, anche se contribuisce in minima parte alla spesa media. In effetti è parzialmente una questione di business.
  • Dove possibile utilizzate lampadine a basso consumo: quelle al neon consumano circa un terzo di quelle a filamento (alogene o classiche), quelle a LED consumano un decimo. Le alogene sono poco più efficienti delle lampadine a filamento classiche... che non sono più in vendita.
  • Questo consiglio non ha valore "universale": va bene in particolare all'aperto (sempre) e in casa nei periodi caldi. Quando fa freddo invece, l'energia che una lampadina a filamento disperde in casa altro non è che calore, che contribuisce al bilancio termico totale: in pratica una lampadina a filamento da 100W è equivalente ad una lampada LED da 10W più una stufetta elettrica da 90W. D'inverno non buttate via soldi per cambiare tutte le vostre lampadine antiquate con modelli a bassa energia: aspettate pure che si brucino o che arrivi la primavera.
  • Lampadine e tubi al neon contengono vapori di mercurio e sali di fosforo: elementi molto pericolosi anche per semplice inalazione. Fate attenzione a non romperle, e nel caso allontanate i bambini, arieggiate bene il locale e rimuovete accuratamente ogni frammento. Le luci al neon sono tutt'altro che ecologiche.
Altro:
Aspirapolvere, ferro da stiro, frullatore, TV, stereo, computer, caricabatterie vari... quando servono si può fare ben poco per ridurne il consumo. Cercate solo di non dimenticare accesi apparecchi non utilizzati e dormite sonni tranquilli.

mercoledì 11 aprile 2012

O: Manuale di sopravvivenza finanziaria - lezione 5

Si ricorda che tra circa 6 mesi l'IVA verrà aumentata del 2%.

Questo implica un incremento dell'inflazione reale del 2% circa rispetto al valore già presente.
I lavoratori dipendenti, gli statali e i pensionati non riceveranno alcun adeguamento in busta paga, né si parlerà di tale aumento nelle contrattazioni sindacali, nei dibattiti in TV, sui giornali... cercheranno di far calare il silenzio totale: così è stato con il precedente aumento voluto dal governo Berlusconi... pensate che con il governo Monti qualcuno oserà protestare? E al limite, se qualche cittadino "immaturo" dovesse proprio farlo, gli verrà risposto che si tratta di uno scatto automatico della manovra precedente: è colpa di Berlusconi.

Quindi preparatevi a tagliare gli acquisti di un ulteriore 2%.
Per una famiglia media che spende 1000€ al mese, significa togliere dal carrello della spesa bisettimanale prodotti per circa 10€, ogni volta: vedrete che non è poco. 5€ se siete ridotti a fare la spesa tutte le settimane.

*
Prodotti cinesi

Includo tutti i prodotti "Made in China" o "Made in P.R.C.", indipendentemente dalla marca, che può essere anche europea o americana.
Il prezzo dei prodotti cinesi è relativamente basso, a volte incredibilmente basso, per varie ragioni:

- spese di ricerca e sviluppo ridotte al minimo (si tratta spesso di progetti copiati, o forniti dai marchi esteri che fanno produzione in Cina),
- manodopera sfruttata e scarsamente pagata (alcuni prodotti vengono assemblati nei campi di concentramento, quindi gratis),
- materie prime di scarsa qualità,
- costo di energia elettrica e infrastrutture ridotto,
- scarso peso fiscale in loco, e assenza di dazi doganali per l'importazione in Europa,
- costi per adeguamento a normative di sicurezza, ecologia ecc. praticamente nulli, dato che la sensibilità cinese in materia non è certamente ai massimi livelli.

In pratica si tratta di una competizione assolutamente impari verso i prodotti occidentali, ma comunque attuata in maniera tale da non contrstare le norme commerciali internazionali.

L'idea di boicottare prodotti cinesi è impraticabile, ma anche poco efficace.
Bisogna invece utilizzare il nostro potere di scelta in maniera più focalizzata, sfruttando la miopia cinese a nostro vantaggio laddove possibile.

1
Beni con marchio europeo, americano o italiano (includendo vestiario, elettrodomestici, automobili): evitateli quando non siano prodotti e assemblati nei Paesi del marchio originale. Molte marche, anche italiane, producono in Cina con costi (e qualità) cinesi e vendono in Italia a prezzi italiani: lasciate tutta questa roba sugli scaffali e comprate invece l'equivalente descritto aò punto 3: otterrete un notevole risparmio a pari qualità - inclusa l'assistenza post-vendita (*).
2
Prodotti tecnologici (televisori, computer, hi-fi, cellulari ecc.): arriva praticamente tutto dalla Cina o quasi, indipendentemente dal marchio. Che appaia un logo importante o no, la qualità del materiale e dell'assemblaggio è comunque molto simile. Se aggiungiamo il problema dato da riparazioni costose o impossibili (Apple ha commercializzato telefonini in cui non si poteva neppure cambiare la batteria) diventa importante spendere il meno possibile attraverso l'acquisto di sottomarche (provengono dai medesimi stabilimenti) e possibilmente evitando i modelli più recenti (meno testati, e che diverranno comunque obsoleti in pochi mesi). Così non appena il prodotto non funziona più lo si butta via senza troppi rimpianti.
3
Sottomarche cinesi: vanno tenute in considerazione per tutti i prodotti di durata limitata, quando non vale la pena di spendere decine di Euro per qualcosa che in pochi anni diventerebbe comunque obsoleto. In Internet si trova di tutto a prezzi bassissimi, sia su siti di e-commerce generico (eBay e simili), sia su siti specializzati e molto affidabili, ma ancora poco noti in Italia (ad esempio Chinavasion). Al contrario, i negozi al dettaglio europei non si sono ancora attrezzati per lo smercio di questo materiale: viene applicato un ricarico tale da
annullare i vantaggi. Fanno eccezione alcuni grossisti e catene commerciali cinesi. In Italia da qualche tempo è presente Hao-Mai, una catena molto conveniente per casalinghi, elettrodomestici, giocattoli e altro materiale senza pretese.
4
Materiale importato illegalmente: viene venduto liberamente da venditori abusivi, nei mercatini, e più raramente da venditori regolari (assieme a materiale legale). Si tratta solitamente di oggetti venduti allo stesso prezzo di quelli al punto precedente, della stessa tipologia, ma senza alcuna garanzia (materiali, tossicità,
sicurezza, durata). Si tratta di pura spazzatura, se la acquistate significa che nonostante la crisi avete soldi da buttare.

Nota (*): esperienza personale su un oscilloscopio (strumento per laboratorio) di una nota marca americana, ma appartenente ad una linea di prodotto assemblata in Cina. Costo: circa 4000€. La batteria si è esaurita dopo un solo anno di funzionamento. La sostituzione (circa 600€) non è stata coperta dalla garanzia, in quanto la linea "economica" assemblata in Cina non viene neppure gestita dalla casa madre ma da una sussidiaria che non è in grado di soddisfare gli stessi criteri di qualità.


Arrivederci alla prossima lezione.

martedì 10 aprile 2012

O: Manuale di sopravvivenza finanziaria - lezione 4

O: si tratta di opinioni. L'osservanza dei suggerimenti di seguito descritti può danneggiare economicamente importanti marchi, ma comunque esprimere libere opinioni è un diritto al quale non rinuncio.

Utile, Inutile, Necessario, Superfluo

Aggettivi semplici: anche i bambini di seconda elementare sono in grado di dare una definizione abbastanza corretta del loro significato.
Ma quanti, anche tra gli adulti, sono realmente in grado di associare questi aggettivi agli oggetti che vedono in vetrina, nelle pubblicità, utilizzati da altri ecc. e di agire, o meglio di non agire di conseguenza?
Di fatto il sistema ci porta a fare associazioni pilotate a suo piacere, in modo da renderci dei burattini al suo servizio. Ci fa apparire necessari oggetti invece superflui, e utili oggetti che invece non lo sono così tanto da giustificarne l'acquisto.
Basta fare un giro in città per rendersi conto che si tratta realmente di concetti ormai dimenticati: quasi nessuno ci fa più caso.

E così si vedono SUV e altri mezzi irrazionali (come gli Hummer, quei gipponi cinesi che occupano 2 posti quando si parcheggiano) su strade cittadine asfaltate, cagnolini portati a spasso con il guinzaglio di pelle abbinato alle scarpe e alla borsetta della padroncina, gruppi di ragazzi praticamente in uniforme, con lo stesso tipo di giubbotto in piumino o di scarponi semi-anfibi anche d'estate, persone che sfoggiano l'ultimo modello di smartphone di marca per controllare la posta elettronica anche mentre pranzano... l'elenco potrebbe continuare per pagine.

A cosa pensavano queste persone quando hanno acquistato rispettivamente il SUV, il guinzaglio, il giubbotto, lo smartphone con il giusto marchio (ce ne sono di equivalenti senza marchio, ad un quinto del prezzo)?
In genere pensavano a come sarebbero state considerate da parte di altri individui, per il fatto che loro possedessero o non possedessero quell'oggetto. Utile, inutile, necessario, superfluo? No, pare che questa domanda non le sfiorasse neppure.
Infatti, secondo diversi studi di psicologia, le persone di questo tipo acquistano oggetti in grado di fornire loro l'identificazione con un gruppo di riferimento.
Si tratterebbe quindi di menti molto malleabili e manovrabili, non in grado di riconoscere un'identità propria, uno status, se non possono prima identificarsi con un gruppo.
Per tale identificazione è quindi NECESSARIO acquistare lo status-symbol di riferimento.

Il più bello, a comprovare quanto questo tipo di manipolazione mentale ci sovrasti, lo si vede nell'analizzare le qualità dei gruppi presi come riferimento.
Non voglio dilungarmi troppo: rileggete quest'articolo dall'inizio, per ciascuno degli esempi identificate il gruppo di riferimento, e quindi... cercate i lati umanamente positivi di tali gruppi, i motivi per i quali identificarsi con essi ci porterebbe a vivere meglio. Ne vale la pena?

Una persona libera, non condizionata da TV, mass media e altre fonti di spazzatura culturale, invece farebbe automaticamente la seguente analisi:
  1. Se un oggetto è uno status-symbol, a me non serve: ho già il mio status e non devo dimostrare nulla a nessuno.
  2. Nel caso invece dovesse risultare necessario per l'appartenenza ad un determinato gruppo di persone, significa che anche quel gruppo di persone è superfluo.
  3. Se risultasse necessario farne parte per poter portare avanti qualche attività, significa che si tratta di un'attività superflua per l'umanità (e quindi anche per l'individuo): devo cambiare strada, oppure... sono un individuo superfluo.
Rifiutare gli status-symbol non significa essere snob o sfigati. Al contrario, è una questione di libertà e sviluppo individuale, il dare un significato alla propria esistenza.
Accettare uno status-symbol significa appiattirsi passivamente di fronte ad un sistema di sfruttamento di massa, una sorta di allevamento per polli.

Quindi, riassumendo:
  • Rifiutate di acquistare qualsiasi oggetto che rappresenti uno status-symbol, si tratti di un'automobile, di un paio di occhiali o di un semplice accendino (se non siete in grado di farlo potete anche smettere di leggere il resto di questo blog: non è per voi). Il fatto che si tratti di uno status-symbol deve immediatamente far suonare un'allarme nella vostra mente.
  • Prima di qualunque acquisto catalogate l'oggetto, e poi decidete. Utile: può semplificare un aspetto importante della mia vita, ma prima devo pesare attentamente il rapporto costo/benefici; Inutile: potrebbe anche semplificare un'attività, che però non è rilevante per me; Necessario: non posso farne a meno per la mia esistenza personale, per portare avanti la mia attività; Superfluo: posso farne a meno senza enormi sacrifici quotidiani.
Rifiutare gli status-symbol significa evitare spese inutili e superflue che altrimenti peserebbero per migliaia di Euro all'anno.
E adesso che anche Pasqua è passata, andate pure al supermercato a comprare le colombe al giusto prezzo: non fate fare sacrifici inutili ai vostri figli.
Arrivederci alla prossima lezione

venerdì 6 aprile 2012

O: Manuale di sopravvivenza finanziaria - lezione 3

O: opinione. Come già dichiarato nell'introduzione, si tratta di libere opinioni, quindi non perseguibili legalmente secondo il diritto internazionale. Inoltre tali opinioni non incitano a comportamenti illegali.

Lezione 3:


Carburanti

La benzina è uno dei principali capitoli di spesa del cittadino italiano medio.
Considerato che la qualità e i prezzi dei mezzi pubblici sono tali da rendere sempre più appetibile l'utilizzo dell'auto (basta essere in 2 perché il prezzo di treni e autobus prevalga rispetto a quello del carburante), il consumo di carburante deve essere tenuto in grande considerazione.
Il consumo di un'auto è piuttosto variabile, dipende da vari fattori. Con un po' di flessibilità e senza particolari sacrifici è possibile ridurre i consumi in modo sensibile.

Questi sono i punti principali:
  • Un motore in ordine, in particolare se diesel, consuma meno di un motore in pessimo stato. Lo dicono anche le pubblicità, ma valutando il numero di auto diesel che fumano come ciminiere, si direbbe che molti preferiscano consumare il 20% in più che spendere i 200 euro di un tagliando.
  • Lo stato e soprattutto la pressione delle gomme sono importanti: gomme sgonfie, ruote sbilanciate, cerchioni ovalizzati e convergenza sballata aumentano notevolmente i consumi, oltre a diminuire la sicurezza.
  • L'aerodinamica è importante in particolare sopra i 50-60 km/h: evitate i finestrini abbassati, portapacchi e portasci sul tetto se non necessari, alettoni e altri abbellimenti voluminosi se non originali. In autostrada potete sfruttare la scia di camion e pullman, procedendo dietro di essi alla minima distanza di sicurezza (cfr punto successivo).
  • Un'utilitaria di media cilindrata ha un consumo minimo in autostrada viaggiando a circa 85~90 km/h costanti. Se non avete fretta e potete concedervi di impiegare il 30% in più del tempo, rispetto alla velocità di crociera di 130 km/h, questo vi permette di risparmiare tra il 15% e il 30% a seconda del modello. Cercate di non addormentarvi (questa pratica in effetti è relativamente pericolosa, ma legale) e non preoccupatevi dei camion in difficoltà nel cercare di superarvi, del caos che create né di eventuali tamponamenti che non vi coinvolgano direttamente. Potete anche spostate lo specchietto retrovisore in modo da non vedere cosa succede dietro di voi.
Alcuni guidatori prediligono la velocità, in particolare oltrepassando i limiti. In Italia invece dovrebbero provare il brivido del rispetto dei limiti di velocità, ma proprio di tutti i limiti: inclusi quelli assurdi di 20 km/h in vista di lavori in corso, di 60 km/h già chilometri prima di una barriera autostradale, di 40 km/h sulle rampe di accesso di autostrade e superstrade ecc. Io lo faccio da quando sono stati introdotti i punti della patente: è più emozionante che correre a 200 km/h in una strada di campagna. E, nonostante i problemi arrecati, i punti ci sono ancora tutti.
In aggiunta considerate che l'inquinamento prodotto è proporzionale al consumo: consumando meno, inquinerete meno.
Purtroppo in molti comuni sorgono come funghi ostacoli artificiali sulla sede stradale: dossi grandi e piccoli, talvolta simili a rampe di lancio, magari intervallati da tombini mal posizionati e non in piano. Queste opere costringono i mezzi a rallentare e accelerare a più riprese, facendo aumentare tanto i consumi quanto l'inquinamento.
Penso che ciò accada in particolare in comuni che evidentemente navigano nell'oro grazie a prelievi Irpef e balzelli vari (Agrate Brianza e Concorezzo ad esempio, dovrebbero essere in pianura ma ci sono innumerevoli tratti in pendenza) in totale spregio dei fattori ambientali e di sicurezza stradale.
Sempre al fine di ridurre i consumi, ma anche per limitare gli sprechi di denaro pubblico e sensibilizzare le amministrazioni verso l'ecologia, i cittadini di comuni con questi problemi dovrebbero sapere cosa fare durante le prossime elezioni.

Buona Pasqua a tutti.

lunedì 2 aprile 2012

O: Manuale di sopravvivenza finanziaria - lezione 2

O: Manuale di sopravvivenza finanziaria - Lezione 2

Alla fine degli anni '90 una forte crisi finanziaria colpì l'Asia.
Furono colpite in particolare le "tigri asiatiche", partendo da Tailandia e Malesia.
Oggi di quella crisi non è rimasta che la cicatrice: qualcuno ricorda come avvenne il recupero?
Probabilmente no... dato che in Europa nessuno l'ha mai voluto spiegare.

Però in quel periodo lavoravo in Malesia, e posso delucidarvi senza censure. Non sono esperto in economia, quindi riporto i punti principali senza commentarli o giudicarli: l'unica cosa che conosco (come tutti) è il risultato finale.
In Malesia venne fatta una pesante manovra economica, che impegnò tutto il governo federale per parecchio tempo: credo che furono necessarie almeno 2 settimane di lavori.
Era necessario innanzitutto sostenere l'economia nazionale: "più soldi girano, più l'economia può crescere". Per far girare i soldi, ci vuole disponibilità da parte della popolazione a spendere. Quindi si agì immediatamente per scongiurare un'eventuale recessione, nel modo seguente:
  • Prezzi calmierati per i prodotti alimentari di produzione nazionale di prima necessità: i prezzi di riso e olio di palma vennero fissati per legge, così come i valori minimi di produzione, in modo da garantire sia disponibilità che costi sostenibili.
  • Azzeramento dell'IVA per l'acquisto di auto... solo per quelle di produzione nazionale: le Proton (la Proton è quella ditta automobilistica che ha assorbito la Lotus). Questo era valido sia per le utilitarie (le varie versioni del modello Wira) che per i nuovi modelli di fascia alta.
  • Sovvenzioni per il turismo, con riduzione delle imposte per tutti i pacchetti turistici... solo all'interno del territorio nazionale.
  • L'IVA non venne aumentata in nessun caso: rimase al 5%, valore considerato già piuttosto alto. Questo infatti è un valore di riferimento negli Stati asiatici, dall'Iran a Taiwan: talvolta raggiunge il 7%, altre volte è inferiore (a Singapore era del 3%).
  • La valuta nazionale venne svincolata dal dollaro di Singapore per dare più libertà di svalutazione (anche se la svalutazione toccò in particolare il Baht tailandese, non il Ringgit malese).

Il nostro governo al contrario sta attuando manovre puramente e dichiaratamente recessive, indicando che dobbiamo spendere di meno.
L'aumento dell'IVA è un chiaro esempio.
Infatti, tale aumento non porterà ad un incremento delle entrate per lo Stato, perché abbondantemente compensato dai cali negli acquisti. L'obiettivo non è aumentare gli introiti, ma far girare meno soldi (a meno che non siano dei perfetti dementi).
Quindi, seguiamo le indicazioni del governo e riduciamo gli acquisti.
Dobbiamo però farlo in maniera oculata, in modo da non ridurci allo stato di pezzenti.
*
Automobili:
I nostri padri erano abituati ad acquistare modelli via via più lussuosi, visto che di anno in anno il reddito aumentava.
Mio padre andava al lavoro in bicicletta (40 km al giorno), poi ha comprato una Lambretta scassata, quindi una 500, poi è arrivato il Maggiolino Volkswagen, seguito da un favoloso Maggiolone, un'Audi 80, una A4...
Oggi dobbiamo renderci conto che la situazione si è invertita.
Se sono costretto rottamare un'auto acquistata 10 anni fa con 15000 Euro, adesso devo cercar di spendere una cifra uguale o inferiore. Una spesa di 16000 Euro è difficilmente giustificabile.
Molti nuovi modelli sono imbottiti di optional spesso costosi e superflui: se ho potuto vivere benissimo e senza sacrificio senza di essi fino a ieri, perché adesso sembrano così necessari? Cerchiamo di non cadere nelle solite manovre di manipolazione mentale, che creano un'artificiosa dipendenza da oggetti che, soprattutto in un periodo come questo, risultano fuori dalla nostra portata oltreché inutili.
Oltre al prezzo valutate bene l'affidabilità, la durata, il costo dei ricambi e soprattutto il consumo di carburante.
Sembra strano per gli addetti, ma molto spesso gli acquirenti non si informano affatto sui prezzi di assistenza e ricambi, salvo poi lamentarsi quando un tagliando viene a costare 300 € o più (il costo di un tagliando... Ford, ad esempio, in assenza di problemi particolari, non raggiunge la metà).
La maggioranza degli acquirenti si rivolge sempre al solito concessionario "di fiducia", e cambia l'auto con un nuovo modello della medesima marca. Questo comportamento oggi non è più praticabile: bisogna essere disposti a valutare varie marche e, una volta deciso cosa acquistare, visitare parecchi concessionari. Nonostante la presenza di listini e direttive aziendali, potrete vedere differenze di prezzo tra i concessionari nell'ordine del 10%.
Se vi accontentate dell'auto in pronta consegna già disponibile nel salone, anche se non è del colore desiderato, il risparmio potrà essere superiore.
Questa libertà di scelta vi "costerà" qualche sacrificio e un po' di tempo, ma sarete abbondantemente ripagati.
*
Donazioni:
Le donazioni sono spesso la principale fonte di sostentamento di molte organizzazioni di assistenza e di volontariato.
In un periodo di crisi come questo soffrono per una netta diminuzione di introiti (con spese sempre crescenti).
Il mio consiglio qui NON è quello di tagliare le donazioni che eventualmente elargite (includendo il 5 per mille e l'8 per mille delle dichiarazioni dei redditi), ma di selezionare attentamente i destinatari di questi soldi.
Infatti esistono molte organizzazioni, tra l'altro si tratta delle più note, che già  ricevono sovvenzioni da enti statali, e magari spendono buona parte dei soldi per pagare personale stipendiato e per le solite non identificate "spese di gestione".
Al contrario altre organizzazioni sono ben più efficienti: operano solo con volontari (personale stipendiato nullo o quasi) e le donazioni vengono effettivamente utilizzate per gli scopi dichiarati, con risultati chiari e ben documentati.
Tra le prime ce ne sono tantissime... ricordate l'Operazione Arcobaleno, per sostenere la popolazione albanese alcuni anni fa? Pare che agli Albanesi non arrivò quasi nulla.
Tra le seconde vorrei segnalare in particolare le seguenti, che conosco bene e sicuramento utilizzano i fondi come i donatori vorrebbero:
  • Opera San Francesco, http://www.operasanfrancesco.it/, che fornisce vitto, vestiario e cure mediche ai poveri e senzatetto di Milano,
  • Comitato Maria Letizia Verga, http://www.comitatomarialetiziaverga.it/, che supporta progetti per la degenza ospedaliera di bambini affetti da leucemia e sostiene la ricerca scientifica (acquisto di materiale diagnostico ecc.) presso l'Ospedale di Monza,
  • Associazione per il Bambino in Ospedale, http://www.abio.org/, che fornisce assistenza ospedaliera ai bambini ricoverati nei reparti pediatrici e alle loro famiglie in tutta Italia.
Per chi ama gli animali segnalo la LAV, lega anti vivisezione, che è realmente attiva nella protezione degli animali.
Non mi fido invece delle associazioni che inviano soldi all'estero: per quanto ne so, la maggior parte del denaro viene intercettata e finisce nelle mani delle mafie locali. E in un periodo di crisi, ritengo che sia meglio mantenere il denaro entro i confini nazionali.
Arrivederci alla prossima lezione.